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mercoledì 23 maggio 2012

Un minuto di silenzio

Un minuto di silenzio...
tanto è bastato per scuotere la memoria
per lasciar scendere le lacrime
per guardarci tutti e pensare alla stessa cosa, nello stesso minuto.

Uniti... per una volta, anzi due, anzi tre, quattro...cominciano a diventare troppi questi minuti di silenzio in memoria di chi non poggia più piede su questa terra ed è volato via lasciando a noi il fardello della sopportazione.

A cosa servono questi minuti di silenzio? E' giunto il momento di GRIDARE!!! gridare tutta la nostra indignazione, tutto il nostro sconforto, la nostra rabbia verso l'indifferenza di cui spesso siamo tutti consapevoli complici.

E' forse nel silenzio che un uomo si difende? E' forse nel silenzio che si chiede aiuto??

Il silenzio non fa che acuire la nostra solitudine, la moltiplica, la rende un arma di attacco ai sentimenti che, come un pugno dritto allo stomaco, ti rivoltano dentro.

Ed oggi Falcone e sua moglie, i ragazzi della scorta...e ieri Melissa...e l'altro ieri Sara e Sic...a ritroso come un gambero centinaia di migliaia di silenzi, di fiori lasciati a seccare, di scritti che gridano da dentro il nostro dolore silenzioso come una stanza vuota.

Basta con i silenzi..l'omertà..la finta coerenza... un'unico grido terrificante e continuo deve levarsi fino al cielo..solo così queste morti non saranno vane.

" Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola" Giovanni Falcone


sabato 19 maggio 2012

a Melissa...

Perché i tuoi occhi sono stati chiusi
senza colpa alcuna...
Perché quel sorriso è stato spento
alle porte dell'estate
quando giochi spensierati lontani dai banchi
ti avrebbero donato gaiezza.

Perché! Sono sempre gli umili, gli innocenti, le persone comuni a pagare quel conto salato
che arma e sporca le mani di gente senza scrupoli e senza coscienza.


Che siate dannati..questi occhi vi tormentino fino all'ultimo respiro di vita che Dio vorrà donarvi e che voi non siete stati capaci di lasciare a chi, dolce come il miele e candido come un angelo, oggi è volato in cielo.