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lunedì 30 maggio 2011

Nel silenzio

Camminavo... su quel ponte stanco di tenermi su;
fardello pesante da sopportare...
sola, lungo un dirupo di disperazione.
Avevo la mia decisione da prendere
le cose da sistemare
persone da salutare

Pensavo...in attesa di te,
alla bilancia a ciò che si può mettere in un piatto
e ciò che si può mettere nell'altro...
tra il ricevuto ed il donato la bilancia non pareggia mai.






Poi sei comparso tu, e tu e poi tu...
hai percorso parallelo il mio binario
non sapendo la destinazione
non sapendo chi ero
tu c'eri,
mi guardasti,
in silenzio, mentre piangevo
camminavi con me,
in silenzio, mentre andavo
capivi ciò che provavo,
in silenzio, mentre tentavi di prendermi la mano
sentivi la mia disperazione ed il mio tormento,
in silenzio, mentre mi allontanavo per sempre.

Mi lasciasti scomparire negli abissi della mente,
in silenzio, mentre una lacrima scendeva, sola, anch'essa come me.

Tutto, nel silenzio, parlava tra battiti di cuori e passi su foglie secche;
e fu la più bella conversazione che feci...
nel silenzio l'anima mia incontrò la tua.

venerdì 27 maggio 2011

Amici … grazie!

Grazie a chi mi ha postato questo video condividendolo con me...anche se non fatto espressamente per la sottoscritta è bello che il pensiero sia stato per me ed altre persone. Nessuno vuole essere speciale ma a volte sono gli altri a renderti tale. A voi tutti dedico questi versi con il coraggio di chi umanamente si è aperta condividendo un pezzo di vita. 


Sarei stelo
Senza corolla
E candela senza la sua luce
Sarei alba senza colori
E sole privo dei suoi raggi.

Sarei mare senza l’azzurro
E cielo senza le stelle
Sarei luna senza riflesso
E albero senza foglie
Sarei corpo senza vita
E, occhi senza lacrime

Continuerei a chiedermi:- qual è il mio scopo?
Cosa sarei senza voi,
Che rendete speciali i mie giorni
Colorate le mie albe
Infiniti i miei tramonti
Un lapislazzulo il mio mare
Pieno di stelle il mio cielo
coralli di perle riflessi la mia luna
Una foresta incantata il mio sogno
E un volo infinito di farfalle la mia anima

In questo cielo diviso in tante piccole parti
In questo cuore culla per ognuno di voi.
Si dondola armonioso il mio tempo,
gli istanti della mia esistenza.

Siete lacrime di gioia
e sollievo delle mie tristezze
armonia di arpeggi dell’anima mia
poiché donate amicizia, a me,
una di tante, che lentamente,
profondamente, intensamente
vi ha amato e vi amerà per sempre.

Grazie

giovedì 26 maggio 2011

Qualcosa di me...

Quando non sei più coinvolto da una presenza, da una persona cara che viene a mancare o da un amico che non parla più come tu vorresti, sei costretto ad osservare tutto togliendo quei Ray-Ban e guardando gli occhi dell'altro che parlano all'anima senza pretendere nulla in cambio;

Spiegare cosa vuol dire l'amore universale per me è difficile, ma quello che più mi sta a cuore e su cui ho basato le fondamenta del mio passaggio su questa terra è l'amore che si dà...bisogna dare senza la pianificazione di quello che ti ritorna.

Tutti noi abbiamo un vissuto che ci fa filtrare ogni volta i gesti, le parole secondo il nostro pensiero o gli episodi di vita vissuti, ma spesso,capita di incontrare persone, che noi reputiamo speciali perchè hanno percorso un cammino diverso dal tuo, che hanno girato il mondo e fatto cose che tu non potresti mai sognare persone che si sono donate a questa terra, esseri umani, che nulla vogliono per il solo fatto di essere lì, con te nel momento in cui tu chiami, anche se lontani sai che sono lì per te. Io ho avuto la fortuna di incontrarli, quelli che io chiamo gli "Angeli Ispiratori", coloro che mi hanno arricchita dentro e di cui non perderò tracce..tutto mi riporta a loro perchè non sarei sopravvisuta se non avessero percorso un breve tratto della loro vita con me.

Non ho mai cercato di cambiare nulla nella mia vita né in quella altrui, ho raccolto ciò che mi veniva posto davanti, il che può essere sbagliato per certi versi, bisogna credere in se nelle proprie capacità, ma un'infanzia che ti toglie amor proprio è difficile da cancellare e pensi che ti debba accontentare delle briciole perchè non puoi pretendere altro..e così fai giorno dopo giorno, ti autoconvinci e  pensi che anche le cose più piccole e banali sono un dono grande e le accogli come fossero un tesoro. Ed io di tesori alla fine ne ho avuti tanti: un marito che amo ed un figlio che è tutta la mia vita, tutto il resto è cornice... nemmeno io mi pongo in questo quadro per non intaccarne la magia.
Come dice Terzani:" la gente felice è quella che si accontenta di ciò che ha e che non va alla spasmodica ricerca del superfluo", dobbiamo quindi vivere per la felicità altrui e non cercare di trarre beneficio dal dolore né dalle difficoltà cui va incontro il prossimo. Prima o poi tutto l'amore che dai ti torna, e se così non fosse hai vissuto nella coerenza delle tue emozioni.

E' dunque, nei momenti di sconforto, quando tutto pare rivoltarsi contro, che tornano alla mente le parole di una piccola suora, vista all'età di 4 anni, le cui parole mi hanno ricamato l'anima e che fanno tornare il sereno laddove prima c'era un mare di lacrime. Capisci che sei stata nel giusto che non sei sbagliata, che non sei un mostro, né una stella perfetta ..ma sei un essere umano che cerca solo di dare senza nulla pretendere, almeno ci provi!

Questa storia che lei raccontò a noi bambini,  narra di un'amicizia, come magari ne abbiamo vissute tante, e che oggi voglio condividere con tutti voi nella speranza che qualcosa di me, di quella che sono possa trasparire.


 Luca e Matteo sono due amici di quartiere di 9 e 10 anni; amano il calcio ed ogni occasione è buona per scendere in strada a giocare, quando si è fortunati con una palla vera, ma si accontentano anche di una lattina di birra, di una carta appallottolata; l'importante è stare insieme e divertirsi.

Un giorno arriva Riccardo ad abitare in quel quartiere, e scende in strada con una strana palla arancione molto grande... i due inizialmente cominciano a tirare calci ma Riccardo spiega loro che quella è una palla da basket e che è uno sport che si fa con le mani. Passano alcuni giorni nei quali i tre amici si danno da fare per attrezzare una specie di canestro arroccato alla meno peggio su di un muretto; ma le regole del gioco spesso vengono confuse con quelle del calcio per cui Matteo e Luca cominciano a litigare,


arrivano alle mani e Riccardo cercando di separarli si becca un bel pugno allo stomaco. I due lo lasciano a terra indifferenti e se ne vanno in cagnesco. La mamma di Riccardo vede tutto e gli proibisce di scendere d'ora in poi a giocare con loro... ma nemmeno i due si ritroveranno più come prima. 





L'orgoglio fa in modo che uno non chieda scusa all'altro.


I tre si ritrovano per caso nel giardino della scuola, Matteo e Luca temono una reazione di Riccardo per il pugno ricevuto ma lui invece li chiama per giocare. Matteo va ma Luca visto l'amico avviarsi resta in disparte..non vuole più avere a che fare con lui.
Matteo e Riccardo giocano, la palla finisce però nei pressi di Luca, i due gli chiedono se la passa e lui tira un assist da campione, Riccardo è già in porta e para...le grida riecheggiano di nuovo e i sorrisi cancellano le smorfie di disappunto.


Morale: se qualcuno ti tira uno schiaffo è facile ed umano rispondere..ma cosa si ottiene? Ognuno pensa di avere ragione e porta il suo puntiglio..non si gioca più insieme si resta soli.
Se invece uno non risponde induce l'altro a pensare:"perchè non ha reagito?" La prima risposta che si dà è perchè è un coniglio, vigliacco o un pappamolle. Ma poi ci si rende conto che giocare da soli non è più divertente, che era meglio prima, malgrado i piccoli bisticci, era bello divertirsi insieme nelle diversità e nelle complicità.
Pensate come sarebbe brutto un mondo senza colori, senza problemi da risolvere, senza mentalità diverse con cui confrontarsi..sarebbe una noia mortale, saremmo tutti perfetti, tutti uguali come se ci guardassimo allo specchio. Ben venga la diversità dunque, i problemi che spesso ci attanagliano ci fanno pensare, riflettere su come trovare una soluzione per vivere degnamente questa vita che spesso futilmente calpestiamo tutti.
Non cediamo alle provocazioni, l'indifferenza fa male ma induce anche a pensare a se stessi, a quello che di noi traspare a quello che magari vorremmo cambiare..

insomma la differenza ci rende liberi sul serio!

lunedì 23 maggio 2011

da: "Ritratto di donne allo specchio"

Ogni giorno riaffiora,
vitrea lacrima;
 è acqua che lava i pensieri.
Ogni ora
scandisce la lancetta dell’anima, il tempo;
è fiamma che arde dentro.
Ogni istante, 
brividi rimbombano nell’eco vuoto
s'avvolge il mio corpo, nel gelido manto .

Sento arrivare il morire dentro
e resto ferma.
Lascio i gesti, alle parole
che portano via per sempre un pezzo di noi.
Gli errori sono sempre più grandi
e non ti danno forza per andare avanti.

Cadi, come ampolla vuota, cade
disperdendo la sabbia dell’ultima goccia d’amore

Gli eventi mutano lo spazio
il tempo si prende i ricordi … resistere è battaglia inutile.
Non ci sono munizioni per vincere una guerra sleale.
E giorno dopo giorno, ti annienti
perdendo per sempre
l’animo giocondo.

NO! Non sei più la donna che ho amato.
Ora sei triste e spenta, senza fiato.
Sei albero spoglio, fustigato dal gelido vento
Che crudele spezza, uno alla volta
i gracili e secchi rami...
Largo ai giovani germogli
flessibili ed accattivanti
linfa vitale da cui dissetarti
Io?
Un ricordo lontano,
concime per la terra,
soffio di vento disperso,
onda del mare infranta.
Un ricordo … forse spiacevole,
null’altro che questo!

(Ritratto di donne allo specchio)

martedì 17 maggio 2011

Il fuoco e l’amore



Ho chiesto al giorno di darmi la luce,
e mi fu data
Ho chiesto al buio di darmi una stella
e la mia notte s’illuminò
Ho chiesto al mare di darmi un’onda
e mi fu data
Ho chiesto al vento di darmi un suo alito
e il respiro si fece vivo
Ho chiesto ad un fiore di darmi il suo profumo
e mi fu dato
Ho chiesto alla terra di darmi il suo seme
e crebbe dentro di me la vita
Ho chiesto all’acqua di darmi purezza
e mi fu data
Ed al fuoco infine chiesi …
“mi doni il tuo calore?”
Ma il fuoco si spense.


Costy©16maggio2011

lunedì 16 maggio 2011

Tristezza

Tristezza mi ammanta,
nel buio della più nera notte .
Lontano il giorno
del soave risveglio
lontano il primo timido volo
il bacio al sapor di nettare e miele.
Lontani i giochi di destrezza a pelo d’acqua
e le danze ad ali chiuse
sulle spighe del dorato grano,
ove, immobile lasciavo al  vento,
il dolce cullarmi in onde terrestri;
lontani gli sguardi indiscreti
dei mille poeti che tesson le lodi
alle ali spiegate in delicati voli;
lontani i tepori di quei raggi di sole
riflessi dorati nei vivaci colori.
Stanotte, né luna, né stelle stanno a guardare,
lo strazio mortale mi avvolge.
Giacciono qui, tra tele di ragno ed ispidi rovi
 lacere e sporche le mie ali trafitte.
Oh! Giungi presto, dea della morte!
Sii meschina e crudele,
rapida e indolore.
Che io mi cibi del tuo nero terrore
Che io mi culli tra le tue fredde braccia
Che io esali al vento l'ultimo respiro…
Lascio gli occhi cadere nel sonno senza luce
perché presto ritrovi la mia pace.

Costy©29novembre2010

sabato 14 maggio 2011

Briciolo di luce

Nata...
non amata
vivo una vita non mia


Amo...
nonostante tutto,
il respiro dentro.


Leggo...
nei miei occhi
la tristezza dei giorni


Penso...
sì,  penso
quando finirà questo tormento.


Piango...
e non so darmi pace.


Voglio solo un briciolo di luce!


Costy©maggio2011


lunedì 9 maggio 2011

Come creta



Come creta ho plasmato il mio amore
senza imprigionarlo in forma o colore;
tenuto fresco di lacrime e d'aurora
per plasmarlo ancora
ed ancora in  forma nuova.


Come creta ho plasmato il mio amore..
non di cera che si scioglie al sole
ma di fango di natura e di petali di fiori
ceramica diventi, tra le più belle e preziose


Come creta ho plasmato il mio amore,
e mandarlo in cocci, farà tanto rumore!

SOGNI RIFLESSI


Ore 20… la cena è quasi in tavola..pochi istanti ancora da attendere …  lui sta tornando.

Una donna allegramente ha preparato con amore il suo piatto preferito, melanzane alla parmigiana, aspetta impaziente di abbracciarlo dopo una giornata di lavoro.
Il profumo del pane scaldato in forno e delle pietanze ha riempito tutta la casa.. è odore di buono di amore per le cose e per l’amato.
Eccolo … i fari dell’auto nel vialetto, illuminano la porta basculante verde bottiglia, così come si illuminano gli occhi verdi di lei, che si sistema i capelli e il piccolo grembiulino rosa … un ultimo sguardo ai dettagli di quella tavola imbandita di pochi semplici cose, ma al loro giusto posto …
Lei apre subito la porta, gli va incontro, quasi volesse col suo sorriso alleggerirgli la giornata, gli prende la borsa pronunciando le parole di sempre: “ciao amore … stanco?”
Lui la bacia teneramente sulla guancia sospirando, quasi non riesce a pronunciar parola.. entrano in salotto, lei porta in studio la borsa mentre lui si lascia cadere sulla poltrona di pelle blu che l’accoglie come in un abbraccio..
“amore… e stata una giornataccia? vedo che sei particolarmente stanco stasera…” gli dice lei ogni sera da circa una settimana.
“Si, tesoro, oggi non riesco a muovere un dito … non so come sia riuscito a guidare fino a casa..giuro che se mi fermo un attimo crollo … non si può lavorare a questi ritmi..è disumano” dice lui con una voce strozzata a tratti da qualche sbadiglio.
Lei l’accarezza il viso, vorrebbe con quel semplice gesto annullare tutta la sua stanchezza, ma sa che è impossibile. Allora tenta, cambiando discorso, di alleggerire un po’ la serata … “sai tesoro ti sei accorto che ho preparato il tuo piatto preferito? … che dici ti preparo qualcosa prima di metterci a tavola? Vuoi un caffè, un aperitivo..vuoi fare una doccia un bagno rilassante? Dimmi..cosa desideri?”
Lui la guarda, in silenzio contemplativo..la vede ogni giorno sempre uguale..sempre bella nonostante gli anni che passano … nulla è mutato da vent’anni nel suo cuore;
 non proferisce parola in quell’attimo d’incanto, soffuso da una piccola lampada a luce gialla che crea un ambiente caldo e accogliente.
Poi la prende per il polso, la tira verso di se facendola sedere sulle ginocchia, la mano tra i capelli e lo sguardo perso nei suoi occhi e pronuncia tre semplici parole … “io, voglio te”
E la cena si fredda nonostante il calore sprigionato in quella stanza …


Non sono, secondo voi, le parole più belle che un uomo possa dire alla sua amata? Il regalo più gradito nonostante la stanchezza … nonostante l’età che avanza, nonostante i nostri egoismi personali che ci prendono senza lasciarci respirare?
Questo è il mio modo di vedere la vita … 

sabato 7 maggio 2011

Una mamma




Un tuffo nel passato
in quell’infanzia dorata
dove tutto era facile
perché ci pensava la mamma…



Vivi la tua vita
poi incroci il suo sguardo
e quei profumi, le parole,
quei gesti ritornano
Li senti ancora vivi quei momenti
dove le risa superavano i tormenti.

Come non pensare a chi, come me
il calore di una mamma non sa cos’è…
Allora guardo e invidio teneramente
le carezze dolci che vedo dare
da una bimba che dona alla sua mamma
un fiore.

Se volessi racchiudere l’amore di una mamma
non basterebbe la terra intera
perché un amore così grande
può contenerlo solo un cofanetto altrettanto grande…
un figlio e il suo buon cuore .

domenica 1 maggio 2011

E' Beato


Sceso tra gli umili
pellegrino sulla terra
luce della notte
aurora del mattino
carezza dei malati
sorriso degli afflitti
monito per gli ingiusti
speranza dei poveri
luce divina d'amore...
ieri, oggi e per sempre.


                 CostantinaLimosani 1maggio2011