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martedì 13 dicembre 2011

Simone, ucciso dall’amico d’infanzia

Sono sconvolta!!
Direte, è normale,  piangi per un canarino morto figuriamoci per un ragazzo.. ma la cosa mi ha ulteriormente angosciata essendo madre di un loro coetaneo.
Pensare che un ragazzo per futili motivi si arma, arma la sua mano per colpire il suo più caro amico deve far riflettere.
Ho usato la parola arma perché è la mente che arma … non siamo animali abbiamo un cervello pensante ma non lo usiamo!!
C’é chi usa le mani pensando che creino pochi danni, chi le lame affilate, chi oggetti e chi addirittura le pistole, ma tra la rabbia e l’azione c’è il pensiero, bisogna fermarsi a riflettere prima di agire … perché, che sia a mani nude o con armi, il gesto e il rischio sono identici … si può togliere la vita in un attimo.
Perché tutto questo? Perché la violenza in un mondo civilizzato fa sempre più parte del quotidiano?
Cosa succede ai nostri figli, ai nostri vicini, ai nostri amici…? Cosa fa scattare quella molla terribile che è l’ira; quella ignobile azione che chiede all’essere umano di dimostrare la propria forza e il proprio potere con la violenza delle azioni.
Un tempo la storia ci parlava di popoli primitivi abituati, come fanno gli animali a difendere il proprio territorio da soprusi e sopraffazioni di civiltà che si imponevano migliori, ma, oggi..nel 2011, c’è ancora un mondo così ignorante, così superficiale, così primordiale che butta all’aria secoli di storia e di vita civile per reagire ad un rifiuto con minacce e pugni; con assassinii … con violenza?
Ieri, preparavo un dolce per mio nipote che compiva 19  anni, proprio come il ragazzo morto sotto il peso delle impalcature di un concerto; non ho finito di piangere per quel giovane che la notizia terribile su Simone e Cesare mi ha scioccata. Ti vien voglia di non sentire più nulla, di fare come gli struzzi, nascondersi nella sabbia e tenere fuori il mondo … ma non serve.
Non serve perché oggi c’è una madre che piange suo figlio morto senza una ragione; e l’assassino non è il millantato straniero, né il rivale in amore, né uno sconosciuto ma l’amico che chissà quante volte è stato a casa sua, quante condivisioni di gioie e di piccoli dispiaceri; compagno e complice di bravate da ragazzini… ed oggi com’è possibile per questa madre chiedere conto del perché..della ragione che le ha portato via per sempre l’amato figlio per mano del suo miglior amico.
E poi c’è il pianto di un’altra madre che s’interroga sul suo amato figlio, di come abbia potuto arrivare a tanto, non c’è ragione non se ne trova soluzione,non è una semplice bravata, uno scherzo giustificabile… né la mancata educazione ai valori dell’amicizia e della famiglia … non c’è una motivazione  analizzabile a freddo, sono ragazzi normali e buoni, ma, hanno un avversario terribile, .. la vita quotidiana che li ghettizza se non sono in un certo modo negli atteggiamenti come nella realtà apparente del  visivo; c’è una società che rapisce i nostri figli facendoli diventare uno strumento non più in grado di reagire secondo coscienza..non in grado di pensare alle conseguenze delle azioni … è una generazione invisibile, trasparente e superficiale, figlia della multimedialità e che si vergogna delle frasi su facebook e non si vergogna di dare un pugno in faccia ad un amico (che sia deleterio o no).
Poi c’è il dramma peggiore di tutti… quello di Cesare...che, consapevole di quel che è stato, non capisce cosa ha fatto e perché l'abbia fatto; e lì solo col suo dolore che sicuramente gli dilania l’anima per aver tolto il respiro al suo amico di sempre, Simone.
Non può chiedere aiuto a nessuno, Cesare, se non a se stesso per capire, per superare se mai sarà possibile l’onta che gli pioverà addosso dopo questo episodio.
Adesso tutti lo additeranno, verrà costruito dai media che ci sguazzano, un nuovo mostro… ma Cesare non è un mostro, è un ragazzo che si porterà un peso terribile per tutta la vita e che va aiutato a non perdersi nei meandri oscuri del dolore;
di  episodi così, purtroppo, sono piene le nostre città ma,  se ne parla solo quando ci scappa il morto.




Sono profondamente addolorata per entrambe le famiglie che non si daranno pace per lungo tempo ma, confido nell’angelo che, volerà tra le nuvole e scenderà in terra a fermare la mano di ogni figlio, di ogni fratello di ogni vicino che avrà la tentazione di colpire l’amico di sempre.
Ciao Simone…

Spente  le  luci della gioia
spogliato l’albero dai colori della vita
riposte le speranze in scatole ingiallite
pianto che sa di muschio.
Le braccia tese di Gesù Bambino
verso il nuovo angelo che  si avvicina


8 commenti:

  1. Abbiamo smarrito i nostri Figli...
    perduti in una società dell'apparenza...
    la comunicazione s'è spezzata...
    e loro, soli, disorientati...
    disabituati al confronto...
    perduti davanti ad un pc o alla tv...non riescono a comunicare il loro disagio...
    è disagio, quando un Figlio si chiude in sè..
    è disagio, quando assiste ad un evento scioccante senza esprimere il suo dissenso...
    Madri che cercano il dialogo...
    Figli che chiudono la porta al confronto...
    paura di dover decidere...
    fuga dalla realtà...
    e poi, un giorno , scoppiare...
    senza motivo apparente...
    per un motivo futile...
    la perdita di controllo è dovuta ad un cervello super stimolato, che ad un certo punto sbotta...

    hai scritto che abbiamo la possibilità di pensare prima di agire...
    ma è il controllo che manca

    dandelìon

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  2. Cara Dandelìon, grazie per la tua ulteriore analisi...condivido pienamente tutto ma noi madri vorremmo una soluzione non lasciamo inermi che accadano questi eventi..io mi sento fortemente responsabile e impotente e non è giusto. E' vero che i nostri figli non sono nostri e che hanno il diritto di vivere secondo le proprie attitudini ed inclinazioni ma se noi non dobbiamo sopraffarli chi autorizza il resto della società a farlo??
    Dobbiamo solo pregare che non succeda ai nostri figli o fare in modo che non succeda a nessuno?
    Io lavoro nella scuola e se non si si decidono ad attivare ore obbligatorie di supporto in attività sociali e di volontariato come in altre nazioni, i nostri figli sono destinati all'oblio dei sensi mediatici e basta.
    L'educazione che viene impartita dai genitori si perde nel vivere quotidiano quando dalla casa vanno a scuola che deve invece essere il cardine della vita sociale e quindi in primis partire dalla scuola l'accensione dell'interesse su fatti e vicende violente e gratuite che partono dai nostri adolescenti.
    Diamo coerenza di azioni noi adulti in primis e i nostri figli saranno specchio di una società con valori forti ed autonomi.
    Ciao cara amica e grazie per il tuo puntuale intervento
    Costy

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  3. La società odierna è la società del "troppo"...si ha troppo di tutto... ci si diverte troppo... si è troppo liberi... e tanto altro di più... TROPPO.
    In personalità ancora in formazione non in grado di comprendere in pieno dove comincia il TROPPO e quando necessariamente deve finire, la cosa è deleteria... porta in definitiva allo smarrimento. E poi? Poi... quando il TROPPO sconfina non si capisce il perchè di tutti quegli eccessi.
    Peccato però, che fra essi non ci sia mai un "eccesso di valori".
    Con grande affetto,
    Mary

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  4. Costy, grazie per le tue belle parole, grazie anche a Mary e Dandelìon...
    Ieri ero sconvolta per quello che è successo... Noi abitiamo a due passi dal Palazzetto e sentire tante sirene ti viene il panico.
    Un ragazzo dell'età di mio figlio non c'è più... Nè perdono la vita molti, tra incidenti, malattie e ora anche lavorando. Due soldi per pagarsi gli studi... Ti sembra giusto??? Volevo scrivere anch'io qualcosa, ma non ci sono riuscita.
    Penso a quella povera famiglia (oggi jovanotti è andato a trovare i genitori in forma privata), che non riavrà indietro il suo Francesco.
    Ti stringo forte a me... e ti ringrazio tanto.
    Ale

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  5. Grazie Ale per la sensibilità che esprimi sempre.
    Costy

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  6. Grazie Costy per il tuo commento, per le tue rassicuranti parole... Oggi giornata NO, una delle tante.
    Forse perchè il tempo è brutto e mi sento sola.
    Un bacio,
    Ale

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  7. Grazie a te Ale...
    Un bacio grande :)

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