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martedì 28 giugno 2011

Se hai un'idea rispettala, non perché è un'idea, ma perché è tua. Jim Morrison

Mi capita sovente di sentir parlare del "RISPETTO"...
 mi soffermo a riflettere sull'uso e sull'abuso di questa parola..in fondo cos'è il rispetto? Come lo collochiamo, cataloghiamo, vediamo e sentiamo questo aspetto della vita che tanto sventoliamo a ragion veduta quando siamo colpiti e non sappiamo come uscirne e giustificarci...sembriamo quei medici che quando non sanno cosa dire su una malattia, sulla causa di un decesso ti dicono che forse è stato un virus sconosciuto...

E già...noi quando non sappiamo giustificarci con l'altro tiriamo fuori la famosa frase "E' una questione di rispetto!!"

Allora ho voluto dare un volto a questo rispetto, trovandone i tratti salienti, i segni particolari e gli aspetti condivisibili in alcune definizioni o scritte di portata internazionale.
Questo per cercare di capire e sviscerare le varie correnti di pensiero (se ve ne fossero) perché mi sono resa conto che il mio senso del rispetto spesso non coincide con quello altrui e nella ricerca della ragione e del torto spesso si resta sulle proprie posizioni...ed allora??? 

C'è chi ha pensato prima di me a dare una direttiva comune in cui ognuno forse troverà la giusta collocazione di questa parola nel vocabolario della propria esistenza.

                                       IL RISPETTO secondo il dizionario italiano Sabatini/Coletti:Sentimento e comportamento informati alla consapevolezza dei diritti e dei meriti altrui, dell'importanza e del valore morale, culturale di qlco. SINdeferenzariguardor. per, verso gli anzianir. delle opinionir. della naturameritare r.godere del r. di tutti; (al pl.) formula di deferente saluto: i miei r. a Lei e alla Signora || persona di r., autorevole, importante |mancare di r., trattare con poco riguardo | con r. parlando, con tutto il r., formule di scusa che si premettono a espressioni ritenute poco decenti o poco garbate | di tutto r., che merita considerazione


IL RISPETTO secondo utenti di internet:




  • Il rispetto è il sentimento che nasce dalla stima e dalla considerazione degli altri.                    La stima esprime l'ammirazione che nutriamo nei confronti di un'altra persona.La considerazione nasce quando le parole o gli atti di un'altra persona stimolano il nostro interesse.Ho voluto analizzare tutte le implicazioni che riuscivo a trovare nel concetto di rispetto.Evidentemente è un sentimento destinato solo ad alcune persone, probabilmente le più affini o quelle a cui vogliamo assomigliare. Nulla a che vedere con l'Amore, che comprende il rispetto per tutte le persone e le cose incondizionatamente.


  • Per me il rispetto è un modo di sentire e aver fiducia in se stessi prima di tutto e nel riconoscere in noi il nostro desiderio di essere considerati per ciò che siamo riconoscendo anche agli altri lo stesso diritto senza cercare di prevaricarlo ma anche senza permettere che ci prevarichi lui.
    Significa riconoscere il " diverso" stabilire in che cosa si è diversi e perchè e, se la diversità mostra un diverso livello di concetti cui uno si riferisce. Mantenere i propri se abbiamo la coscienza che siano più alti e rifiutare le diversità tali da non poter essere più definite "diverso" ma "opposto" che dobbiamo rifiutare.
    Significa avere coscienza di sè e stabilire il limite oltre al quale non dobbiamo andare senza far del male all'altro affermando se stessi ma anche il limite che l'altro deve rispettare per non far male a noi.
    In tal caso "ci tocca" e a questo toccarci dobbiamo reagire facendogli notare che siamo indignati, che sta superando il limite e in altre parole che noi non gli permettiamo di comportarsi così con noi. Alle volte bastano le parole alle volte no.E comunque chi dà rispetto ha diritto di pretenderlo. Altrimenti un uomo schiavizza il suo simile come avviene nel mondo basato sulle leggi naturali che non riconoscono un DIO superiore a noi fautore di tutto il creato, al di fuori e al di sopra del mondo naturale unica condizione che rende l'uomo libero dalla schiavitò che un uomo che è un animale impone su un altro uomo-animale perchè in natura non esiste una legge MORALE ma solo la legge del più forte, del meglio armato, di ciò che è più utile dire o fare, di chi inventa le menzogne più veritiere o si presenta con facce d'angelo per distribuire le sue menzogne al fine di ottenere un utile, insomma di chi è più aggressivo, violento e fa più paura al branco.
  • Dal mio punto di vista si tratta di saper accettare una persona per quello che è, per ciò che fa e anche per le cose che dice, che tu ne sia d'accordo o meno. Puoi anche non essere d'accordo, ma il rispetto ti porta ad accettare le idee altrui oltre che chi le espone, senza giudicare male chi non la pensa come te. Dev'essere una cosa naturale, però. Non una costrizione.Il rispetto è comportarsi in maniera tale da non offendere la dignità personale degli altri, a qualsiasi classe sociale essi appartengano.Certamente in una società dove i valori, come il rispetto, sono sempre più dimenticati è difficile rispettare e farsi rispettare.Purtroppo viviamo in una società sempre più individualista, arrivista e competitiva e troppo spesso per ottenere propri vantaggi si schiacciano gli altri.Il rispetto è un grande valore: una volta c'era più rispetto, più solidarietà e più umiltà e solidarietà quella vera.



    IL RISPETTO secondo Clearharmony

    Lezioni di vita: il rispetto è il frutto di un'alta moralità 
    Guan Ming 
    Il rispetto che una persona ha per un'altra è in generale basato sul carattere dell'altro e non sul suo denaro, la sua ricchezza o il suo potere. Non può basarsi sul denaro il rispetto di una persona. Molti approfittatori e funzionari corrotti pensano che potrebbero avere tutto ciò che vogliono se soltanto avessero denaro e potere. La maggior parte sperpera la loro ricchezza ed il loro potere, e nella loro ignoranza osserva dall’alto coloro che sono poveri. Agendo in questo modo non arriveranno ad essere veramente accettati e nemmeno a farsi rispettare. Il vero rispetto è ispirato dall'alta moralità e dal carattere.
    Una volta nei tempi antichi, c’era un approfittatore estremamente ricco. Tuttavia non arrivava a guadagnare il rispetto degli altri, cosa che lo irritava molto. Un giorno mentre si incamminava nella via vide un mendicante i cui vestiti erano stracciati. Per guadagnare il rispetto della gente gettò una moneta d'oro molto brillante vicino alla ciotola del mendicante. Con sua grande sorpresa, il mendicante non gettò neppure un’occhiata, e egli si arrabbiò dicendo, "Sei cieco?" Non hai visto cosa ti ho dato? "il mendicante non lo guardò ma gli disse" è una vostra scelta se volete darmi una moneta. Puoi riprendertela se non sei contento. "L'uomo ricco andò su tutte le furie." Gettò dieci monete d'oro nella ciotola del mendicante ma l’altro non lo degnò ancora di uno sguardo. L'uomo ricco diventò pazzo furioso. Se ti dò altre dieci monete d'oro mi mostri un po' di rispetto? "il mendicante rispose in modo molto duro" è affar vostro se avete denaro, ma è affar mio se ho scelto di rispettarvi o no, non puoi obbligarmi ad aver rispetto per te. "l'uomo ricco allora disse" se ti dò la metà del mio denaro, mi rispetterai? "il mendicante gli gettò uno sguardo duro e gli disse" se tu distruggessi la metà del tuo denaro sarò ricco come te, perché dovrei rispettarti? "finalmente l'uomo ricco disse" se ti dò tutto ciò che possiedo, mi rispetterai non è vero? "il mendicante si mise a ridere di tutto cuore e disse" se dovessi darmi tutto ciò che hai, diventerai un mendicante e diventerei una persona ricca. In questo caso perché dovrei rispettarti?
    Che un uomo sia ricco o povero, il suo incanto è basato sulla sua alta moralità ed il suo carattere, cosa che non ha nulla a che vedere con il denaro ed il potere. Una persona di alta moralità ha una grande larghezza di spirito. Tratta sempre gli altri con compassione, fa sempre passare gli altri prima di lui e si spende per la società. La gente gradisce stare accanto a persone del genere e naturalmente ha un gran rispetto di loro. Quindi colui che vuole guadagnare il rispetto degli altri, deve essere generoso e tollerante, aperto e corretto e deve possedere un cuore superbo.

                          IL RISPETTO secondo Jezael - Creatura divina


    Il rispetto presuppone “conoscenza”, di se stessi e dell’altro o degli altri con cui si ha a che fare.
    Innanzi tutto occorre conoscere se stessi, il proprio ego, i propri bisogni, i propri valori. Aver ben chiaro fino a dove ci spingono i nostri bisogni è utile al fine di farsi rispettare e di rispettare gli altri. Alcuni bisogni sono creati da un certo tipo di educazione carente e il soddisfarli diventa un’esigenza molto forte che può perfino andare in contrasto con i propri valori. Faccio un esempio, se il bisogno di affetto è molto forte, perché l’educazione che abbiamo ricevuta è stata carente affettivamente e, a questa mancanza (come spesso accade) si è unita una mancanza di riconoscimento e di attenzione (importanza), l’adulto avrà un forte impulso ad agire in modo da fare “incetta” di affetto (“più ne ho e meno mi mancherà”), di riconoscimenti e a sentirsi importante. Se questo adulto ha una chiara consapevolezza dei suoi valori, agirà di conseguenza, con coerenza e rispettando i valori. Se non avrà coscienza dei suoi valori, agirà appunto d’”impulso”. Quindi avrà come dei paraocchi e paraorecchi e andrà avanti per la sua strada di ricerca di affetto senza tenere conto di niente e di nessuno intorno a sé. Calpesterà così inevitabilmente i valori di chi gli sta accanto o delle persone con le quali verrà in contatto. Anche perché, quando non si hanno valori chiari (punti di riferimento) si agisce per “evitare” le paure. Quindi, se la paura è “se non ho affetto resterò solo”, si farà in modo da creare situazioni in cui la cosa più importante non è il dare e ricevere affetto in uno scambio “sano”, ma il non restare soli. Quindi si accetteranno situazioni anche ambigue, situazioni in cui gli affetti possono essere scambiati per amore, in cui pur essendo dentro una coppia si cercherà affetto anche fuori e in maniera non corretta, ecc. In questo caso non si sta rispettando né se stessi (in quanto non si è agito secondo i propri valori, non conoscendoli), né il partner (non avendo tenuto conto della sensibilità e dei valori di chi ci accompagna).
    Lo stesso vale per gli altri. Se, ad esempio io non conosco i valori di un’altra persona, e non conosco i miei, non posso farmi rispettare e nemmeno rispettare l’altro. Se invece conosco i miei valori ma non quelli dell’altro posso pretendere rispetto? Ciò che per me sarà rispetto per l’altro potrebbe non esserlo e viceversa. Facciamo il caso di due persone di differenti usi, costumi e religioni. Per un occidentale andare in giro con magliette scollate, minigonne e con il volto scoperto non è una mancanza di rispetto, per un orientale sì.
    Per un occidentale usare certe frasi anche a doppio senso sessuale e un frasario diciamo”sboccato” verso una donna non è mancanza di rispetto, ma “cameratismo”, per un orientale sarebbe impensabile e sarebbe una grave mancanza di rispetto. Di esempi potete trovarne intorno a voi parecchi.
    Allora c’è un “rispetto universale”? C’è un confine o un limite oltre il quale non si può andare?
    C’è un controllo “ecologico” che vale per noi e per gli altri: quando abbiamo il dubbio che qualcuno ci abbia mancato di rispetto fermiamoci prima di reagire e facciamo un controllo ecologico su noi stessi (questo è anche un modo per evolversi e per crescere). Chiediamoci:
    - Con quella frase/azione lui/lei voleva “veramente” offendermi e mancarmi di rispetto?
    - Perché lo ha detto/fatto? Quale fine o quale aspettativa c’era dietro quella frase/azione?
    - Come mi sono sentito/a io?
    - Perché ho ritenuto quella frase/azione una mancanza di rispetto nei mie confronti?
    - Io, al suo posto, cosa avrei fatto?
    - Se avessi avuto il fine che imputo all’altro, avrei agito nello stesso modo?
    - Quali sensazioni negative ha risvegliato in me quella frase/azione?
    - A quali dei miei due genitori apparteneva quel modo di dire/fare?

    Dopo questa attenta analisi(che suggerisco di fare per iscritto), parlate alla persona chiedendo:
    - La tua azione/frase mi ha fatto sentire a disagio perché ho sentito come una “mancanza di rispetto” nei miei confronti. Era questa la tua intenzione?
    - Dicendo/agendo così, hai pensato che avresti potuto farmi sentire a disagio?
    - Cosa è il rispetto per te? … Ti dico cos’è il rispetto per me…
    - Io al tuo posto avrei fatto/detto…
    - Le mie sensazioni al sentirti/al vederti agire così sono state:...

    Nel caso abbiate confidenza o siate una coppia, potete andare più a fondo ed entrare nei bisogni dell’uno e dell’altro e nell’analisi dei rispettivi genitori. In questo caso potrebbe partire un’analisi attenta volta a guarire il karma familiare.
    Se l’educazione che si è ricevuta è stata disattenta riguardo al rispetto o al contrario è stata troppo attenta, si può creare uno scontro tra educazioni diverse, in questo caso serve tenere conto delle diversità e valutare la “gravità”, sulla base dei nostri valori e dei valori dell’altro, della mancanza di rispetto. L’analizzare insieme cosa accade è sempre fonte di scambio e di crescita, anche con una persona estranea.
    C’è invece un rispetto che va sempre dato e preteso ed è il rispetto della propria dignità di essere umano. Ovvero: offese e abusi fisici non vanno accettati in nessun caso, né vanno fatti; offese e abusi sessuali lo stesso; non umiliare, non sminuire; non accettare umiliazioni, non accettare di essere sminuiti. Non offendere e abusare vuol dire anche tenere conto dei limiti altrui. Una parolaccia può scappare in uno stato di rabbia, ma non deve essere continua e sminuente verso una persona. Abusare non vuol dire solo esercitare una violenza fisica su una persona (ferire, picchiare), ma anche andare oltre quello che questa persona può accettare/sopportare per la sua dignità, per la sua storia familiare, per il suo percorso di vita, per la sua esperienza.
    Rispetto è sinonimo di sensibilità e di umiltà. Dietro l’abuso c’è ego e insensibilità verso l’altro.
    Mancanza di rispetto è anche l’indifferenza. Vivere accanto ad una persona ignorandola vuol dire non dare valore alla sua dignità di essere umano.
    Mancanza di rispetto è anche la maleducazione, ovvero rivolgersi ad un’altra persona in maniera mal-educata.
    Suggerisco quindi, tranne nei casi sopra elencati, di valutare sempre, prima di emettere un giudizio di “mancanza di rispetto”, caso per caso e di farsi e fare le domande di cui sopra.
    Un confronto riguardo al rispetto può essere molto utile per capire la propria apertura, la capacità di comprendere l’altro, la propria chiusura, il proprio metro di giudizio, la propria famiglia e può risultare perciò veramente utile per il percorso evolutivo. L
     trascuratezza e l’abbandono è una grave mancanza di rispetto verso l’anima della persona che ha bisogno, sia esso bambino o adulto dis-abile, sia verso il regno animale o vegetale o verso il pianeta stesso. Come già ho detto prima, l’attenzione a chi dipende da noi indica sensibilità. La noncuranza ecologica indica mancanza di consapevolezza e di sensibilità e di conseguenza di rispetto. Anche il non rispettare la natura e le abitudini di un animale indica mancanza di rispetto, ad esempio costringere un animale della savana in una gabbia è mancanza di rispetto. Allevare un animale selvaggio in cattività è mancanza di rispetto. Trattare un cane o un gatto come un essere umano, non rispettando la loro natura è mancanza di rispetto.
    Dietro la mancanza di rispetto, a diversi gradi, c’è il proprio egoismo. E dove c’è egoismo c’è mancanza di consapevolezza, per questo suggerisco a chi è più sensibile di educare al rispetto chi lo è meno. Il rispetto è alla base della convivenza pacifica, dell’accettazione e della tolleranza.



    A: Se per me il valore più importante è il rispetto, come posso comportarmi se sento che qualcuno si rivolge a me non rispettandomi, ad esempio mentendo o comportandosi in maniera non corretta?

    J: Come prima azione puoi farti le domande che abbiamo visto prima, può esserci un motivo per cui una persona mente. Sul comportarsi in maniera corretta, immagino che tu intenda rispetto ai tuoi valori, che magari non sono gli stessi suoi. Ciò che per te è “corretto” può non esserlo per un’altra persona con un’educazione diversa dalla tua, con valori diversi dai tuoi.
    Se invece la scorrettezza e la menzogna hanno leso la tua dignità (attenzione, non il tuo ego) occorre che questa persona lo sappia e abbia modo di esserne consapevole e di capire e farti capire il perché del suo comportamento.

    A: Se una persona mi mente io tendo a non fidarmi e quindi a non accettarla. La menzogna non può essere sempre considerata mancanza di rispetto?
    J: Non sempre la “non sincerità” è mancanza di rispetto, ad esempio se tu sapessi che una persona a te cara ha pochi giorni di vita e lei te lo chiedesse, saresti sincero completamente? Se tu sapessi che una persona ha rubato del pane per sfamare i suoi figli e arrivasse un poliziotto e ti chiedesse se hai visto il ladro, tu cosa risponderesti? Se una persona che tu ami molto commettesse un grave errore, tu lo denunceresti?
    La non sincerità non sempre può considerarsi mancanza di rispetto, dipende dai casi. In qualunque caso è tuo dovere, se ne hai la possibilità, dire alla persona che lo ha fatto, che ti ha messo a disagio o ti ha ferito la sua mancanza di sincerità. Ci sono poi situazioni in cui chi ha paura di essere aggredito o giudicato, si “difende” mentendo. E’ il caso di molti figli nei confronti dei genitori. Quando il ragazzo ha paura di una punizione fisica o psichica, tende a mentire per “salvarsi”. Ci sono casi in cui si fa “buon viso a cattiva sorte”, per una situazione, mentre si vorrebbe reagire e fare tutt’altro: anche in questo caso c’è una forma di insincerità, per “quieto vivere”. Ci sono casi in cui tu stesso puoi suscitare la non sincerità della persona che si rapporta con te: se hai un atteggiamento intransigente, infatti, chi vuol fare “bella figura” o “piacerti” cercherà di fare in modo di “abbellire” la realtà o sminuire le difficoltà pur di renderti contento o di entrare nelle tue grazie. In questo caso, tu stesso hai favorito la non sincerità.
    Può essere completamente sincero solo chi non ha alcuna paura del giudizio e chi non teme ripercussioni, ma anche chi ha una sensibilità controllata, infatti come ti ho fatto notare prima, ci sono casi in cui la bugia è raccomandabile per non fare soffrire, se non si è in grado di sopportarne le conseguenze o di accettarne e saper contenere una reazione (ad esempio, nel caso di una malattia).
    Sia per quanto riguarda il rispetto, sia per quanto riguarda la sincerità, è bene che prima ci si esamini e si sia ben sicuri di non voler “punire” l’altro perché si ha avuto un genitore irrispettoso o insincero. È quindi sempre un bene non partire dal giudizio ma dall’ascolto profondo dell’altro: chi mente e chi manca di rispetto è una persona che ha paura, la si può aiutare a prendere consapevolezza, la si può mettere al corrente del nostro disagio, mentre non è un bene né per noi né per lei 



    IL RISPETTO secondo l'associazione Pax Culura
    Come già accennato nella Legge del Karma, il rispetto segue la Legge dell'Armonia. Tutti gli uomini hanno un loro senso del rispetto, qualcuno per convenienza per salvaguardare la faccia per il quieto vivere. Ma l'uomo vive in un mondo di energie e il corpo fisico è la fusione di due energie e sette forze: la prima energia è il raggio dell'anima, la seconda è il raggio della personalità. L'uomo deve attuare giusti e corretti rapporti, perciò quando governa la personalità si avrà un rispetto di tipo egoistico atto a soddisfare i desideri materiali. Quando l'anima comincia ad prendere il sopravvento, l'uomo comincia a servire il Piano Divino e diventa consapevole che ogni manifestazione della vita è sacra, i pensieri le parole, i gesti, i rapporti, le forme. L'uomo inizia così a trasformare idealismo e misticismo in azione pratica, attuando il rispetto tra umanità e regni inferiori.

    Il degrado dell'ambiente (inquinamento del regno vegetale, delle acque, dell'aria e della Terra), il regno vegetale usato come divertimento, gli animali usati come cavie sono una mancanza di rispetto. In questo momento di cambiamento, c'è un regresso, un ritorno ad antiche abitudini e perversioni, che appaiono quando una vecchia civiltà sta per morire e ne nasce una nuova.

    Nessuno vuole da noi tutto e subito, bisogna essere naturali e spontanei, fare le cose normali con amore, prendere il ritmo che diventa armonia, diventare innocui. Occorre lasciare liberi gli altri di comportarsi come meglio credono, non interferire nella loro vita, aiutandoli a risolvere i piccoli problemi con gioia, senza critica, insegnando a trasmutare, eliminando ogni forma di egoismo.

    Il rispetto va perseguito anzitutto nelle famiglie. Ogni persona nasce con delle qualità e ha un destino da compiere, guidato dalla propria stella. I genitori devono comprendere questo e non interferire nella vita dei figli: proiettare le proprie convinzioni fisse sui figli ed imporsi a loro significa limitarli e limitare la Vita stessa che è sempre in movimento e si rinnova continuamente.

    Quando la buona volontà, la divina volontà di bene sarà operante e compirà il proposito divino e si inizierà ad eseguire il piano divino, sarà l'inizio verso l'amore, la pace, i giusti rapporti , il rispetto.
    Bisogna aiutare, trasmutare e nutrire lo spirito. L'uomo (padre spirito) la donna (madre materia) dall'unione dei due nasce il figlio amore, siccome tutti siamo stati figli tutta l'umanità ha in se l'energia dominante dell'amore ed è questa l'energia da usare.










    4 commenti:

    1. Costy dolce...io credo che ogni persona usi questo termine a modo suo...alle volte inconsapevoli dei nostri comportamenti...presi dall'enfasi di far comprendere all'altro un nostro desiderio ci spingiamo oltre il consentito..nella misura che non è la nostra...o bensì noi non riusciamo a vedere a cosa porterà il nostro atteggiamento e solo a posteriori , a mente fredda riusciamo a cogliere l'errore nel nostro atteggiamento che spesso porta a incomprensioni e in taluni casi anche a rotture definitive. Ho letto ed ho approfondito..grazie Costy per questa opportunità..a presto..un augurio per un sereno vissuto in emozione..
      dandelìon

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    2. Ahaha Dandelìon ricevi il premio pazienza per la lunga lettura!!! E' un post decisamente lungo ma mi premeva molto capire e dunque ho preso un po' largo l'argomento...
      Quello che dici è vero ma il rispetto per me sta nell'accettazione dell'altro a volte si discute sulle difformità di opinione e di credenze popolari radicate ma tante volte basta soffermarsi un attimo e capire da dove nascono e perchè e magari comprendere un pochino pur non condividendole. Penso al rispetto inteso come accettazione dell'altro seppur apparentemente diverso ma con un bagaglio da scoprire.
      Salute e serenità a te..ciaooo
      Costy

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    3. "Un bagaglio da scoprire"...hai svelato il segreto che non avevo ancora compreso...vedi come a volte poche parole sanno illuminare un pensiero?...grazie dolce costy...sereno vissuto in emozione..
      Dandelìon

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    4. grazie a te dolcissima Dandelìon...
      :)

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