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martedì 2 ottobre 2012

festa dei nonni: Una storia d'altri tempi


Scrissi questo racconto-verità sui miei nonni , dopo una lunga serata in compagnia della zia più anziana della famiglia che mi raccontò la loro storia..per non dimenticare trascrissi tutto ed è per me un emozione forte rileggere e ricordare i suoi occhi... quanto brillavano mentre la mente tornava indietro e tra le lacrime ammiravano il più bel film che avesse mai visto...la storia di Sabina ed Antonio.
Oggi è la festa dei nonni, anche dei miei dunque, ed io voglio far in modo che rivivano anche nei miei ricordi...spero che abbiate pazienza nel leggere, è un po' lunga.


una storia d'altri tempi...
Categoria: Scrittura e poesia

Da quando ero piccola ho sempre immaginato, attraverso i racconti di mia zia, la vita dei miei nonni paterni che non ho avuto il piacere di conoscere.
Quando si parlava di loro i miei parenti alzavano gli occhi al cielo come se si stesse parlando di persone che non sono mai appartenute a questo mondo. Mia nonna era una donna mite, dolcissima, che amava circondarsi di cose belle e se non l'aveva, perché non particolarmente ricca, era capace di crearle intorno a se come una vera maga...;
mio nonno, pare sapesse leggere "il ritiro", uno di quei libri strani tipicamente arcaici e popolani, di cui si son perse le tracce: tra quei fogli e le sue attente deduzioni, leggeva il futuro o tentava di farlo, in base all'ora siderale di nascita;

Infatti, pare che lui sapesse già dove l’amore per mia nonna l'avrebbe condotto...che il suo dolore sarebbe stato grande; però la passione e l'alchimia era così speciale che lui volle sfidare il destino e s'innamorò, perdutamente e dolcemente di lei.
Erano due persone speciali, mi dicono sempre: quando lui le faceva la corte portava in groppa al suo bel cavallo ben legato alla sella, il suo grammofono, che a quei tempi era in possesso a poche persone,… la musica era per mio nonno linfa vitale, piuttosto avrebbe rinunciato a mangiare ma il grammofono doveva essere suo! I suoni si propagavano nell'aria della piccola stradina che si incamminava verso la cattedrale, tutti si affacciavano ad ammirare quel giovane uomo che cercava di colpire il cuore di quella bella fanciulla dagli occhi verdi.
Ci riuscì..

Di li a poco si sposarono, andarono ad abitare in una piccola casa adiacente l'abitazione della mia bisnonna, un'unica stanza enorme dove c'era di tutto, magistralmente nascosto dalla splendida inventiva della nonna.. aveva creato paraventi coloratissimi e piccole mensole appoggiate al muro con del semplice filo di spago, le tendine e i piccoli centrini fatti con le sue mani attiravano l'attenzione e l'invidia di molte comari che, naturalmente, non avevano altrettanti talenti.
Condividevano la casa con loro compagno di lavoro, un cavallo biondo, docile, lavoratore instancabile, un vero tesoro per il nonno.
Erano passati pochi mesi dalle loro nozze, e la nonna,in una notte di luna piena, tanto luminosa che entrava dalle fessure di legno della persiana verde dell'unica finestrella che c'era, si svegliò per prendersi dell'acqua da bere..rimase sconvolta da ciò che vide. La mattina dopo raccontò tutto alla mia bisnonna:"mamma, mamma ho una fata in casa! Al mio cavallo si intrecciano i capelli e la mattina si ritrovano sciolti e con i boccoli". Naturalmente sua madre non le credette. Ma la cosa si ripeteva ogni notte, puntualmente, finché la mia bisnonna si decise a dormire con la figlia quando il marito fosse rimasto fuori nei campi a dormire. Le due donne attesero sveglie tutta la notte, non successe nulla; idem la seconda notte. Ma, la terza notte, quando anche mio nonno si accovacciò su una balla di fieno vicino al cavallo, la magia ritornò. La criniera lunga e bionda si riempiva di piccole trecce, il cavallo restava immobile come una statua, così come la mia bisnonna che non credeva ai suoi occhi... "figlia mia" le diceva, "hai la fortuna dalla tua parte, speriamo che sia per tutta la vita".
Ebbero un figlio, mio padre, era nato morto..poi mia nonna lo immerse nell'acqua calda poi in quella fredda e cominciò a piangere...Dopo sei anni ebbero una figlia, ...la felicità, l'armonia regnava in quella casa. Non litigavano mai, appena si accennava a qualche rimprovero di famiglia mio nonno scoppiava in una sonora risata "ma pensa alla salute..ah ah ah...che sono queste sciocchezze!" nessuno lo capiva mio nonno..dicevano tutti che era strano, vestiva in maniera eccentrica, si inventava di tutto..ma, il fatto che sapesse leggere il futuro creava intorno a se un mistero ed aveva pertanto il rispetto di tutti..
Un giorno una zingara si fermò davanti alla porta della mia bisnonna, lei aveva molta paura degli zingari perché avevano portato via molti bambini nel paese negli anni della sua adolescenza, siccome aveva con se i nipoti quando i miei nonni andavano in campagna, la scacciò via malamente. La zingara le predisse imminenti lutti in famiglia e prese a dire parole sconnesse ed anatemi di una cattiveria inaudita. La sera stessa andò da lei suo genero dicendole che il raccolto era andato bene e che avrebbero preso una casa più grande ormai la famiglia stava crescendo. E così fecero... Mia nonna riempì quella nuova casa d'amore e di oggetti fatti da lei, i fiori recisi non mancavano mai, diceva sempre "mamma la gente quando passa si ferma ad ammirare la  mia casa, perché? anche se metto le tendine, ci sono persone che aprono addirittura la porta per guardare dentro cosa c'è"... "E' l'invidia, figlia mia, Dio ti ha dato un dono incredibile, hai le mani d'oro, qualunque cosa tu decida di fare ti riesce bene, anzi benissimo e questo alle altre signore non fa certo piacere, perché i mariti vanno da loro e cantano le tue lodi. Io lo so perché quando vado da Marietta, al negozio, le sento parlare ma, appena entro e mi vedono, chiudono la bocca!"
"L'invidia?... è una brutta cosa l'invidia mamma?" (domandava ingenuamente mia nonna che al suo primo invito alla suocera aveva riempito la casa di tagliatelle, non sapendo le dosi ne aveva fatte così tante che erano dappertutto, sul letto, sulla credenza..persino sul coperchio della conca di rame che conteneva l'acqua da bere!...)
 "Sì...per invidia si è arrivato ad uccidere, figlia mia!" rispose la mia bisnonna.
Neanche sei mesi è restata in quella casa mia nonna...Da quell'episodio mia bisnonna suoleva dire sempre "figli miei le pareti della casa hanno un'anima, se siete felici in una casa non cambiate mai, perché cambierà anche la vostra fortuna!"
 Dopo poche settimane di punto in bianco il cavallo morì...era il 6 ottobre 1942, ne comprarono un'altro malgrado il loro dolore, serviva nei campi, ma non era lo stesso cavallo...non aveva la stessa magia. Il 6 dicembre mia nonna si ammalò, mio nonno non era in casa in quel periodo, tornò per Natale...la situazione non era rosea.. le cure sembravano fare effetto eppure lei peggiorava ogni giorno...finché la notte del 5 gennaio si alzò, andò verso il suo cavallo cominciò a pettinarlo chiamandolo con il nome dell'altro..."Bruna, mi hai lasciata e con te se ne andata anche la mia fortuna..."
Sua mamma che non la lasciava mai da quando si era ammalata, piangeva dietro il paravento che divideva quell'enorme stanza dal letto nuziale. Pettinò quel cavallo per tutta la notte..pareva star bene. era in forma, sembrava non avesse più niente... Era splendida mia nonna! ..alle cinque del mattino si era lavata, vestita, un rametto di lavanda chiusa in un piccolo fazzoletto che lei poneva vicino al seno...non uscì quella mattina...stette con i bambini fino all'ora di pranzo poi disse alla sua mamma porta via i bambini, che mangino da te io vado a sdraiarmi sono stanca. Morì di lì a poco. Era i 6 gennaio 1943.
La cosa più assurda è che mio nonno sapeva! Le feste natalizie erano finite e lui doveva tornare in campagna...ma tornò indietro poche ore prima che lei spirasse. Le tenne la mano, ma lei non si accorse della sua presenza e lo chiamava in continuazione. Quando si addormentò per sempre mio nonno non pianse...non gli uscì una lacrima..le diede un bacio e sparì per settimane. Coprì il suo grammofono, lo pose sul suo cavallo e partì senza neanche salutare i suoi figli. Aveva provato a non credere a quello che inconsapevolmente lui aveva già letto sul suo destino..
ma il fato è un nemico crudele, senza pietà alcuna...non guarda in faccia a nessuno. Adesso l'invidia delle comari doveva cambiare rotta rivolgendosi a qualcun'altro.
Ho ereditato dalla mia nonnina le sue mani, mi dicono, spero che l'invidia però intorno a me abbia vita difficile, perché dall'alto di quella stella ci sono due persone speciali che mi proteggono...

Ciao nonna Sabina e nonno Antonio...





                                                     Costy 17 settembre 2010


16 commenti:

  1. sei formidabile!!! come sempre, un bellissimo racconto, un abbraccio da Donaueschingen.

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    1. E tu sei sempre superbuono con me..grazie amico caro e prezioso..come farei senza di te??

      Baci

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  2. Una storia d'altri tempi che Tu, Amica cara hai riportato in modo stupendo.
    Affascinante, minuziosa... ricca di Amore immenso sono solo alcune delle qualità di questa che sembra una fiaba.
    Mi ha commosso e riempito il cuore di dolcezza.
    GRAZIE... sei fantastica!E del resto non poteva essere altrimenti... con due nonni così.
    Un bacio.
    Mary

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    1. Sono cresciuta ascoltando questa che sembra una fiaba davvero anche se non a lieto fine :(. Chissà quante cose m'avrebbe insegnato la mia nonnina...però sono certa che mi è sempre vicina quando devo prendere una decisione una delicata vocina mi indica sempre la strada e fin'ora sono stata fortunata..si sono certa che il suo sorriso è qui accanto al mio. Grazie cara Mary, un abbraccio immenso

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  3. le storie vere insegnano sempre qualcosa e il nostro passato ci può accompagnare nel cammino della nostra vita mostrandoci la strada migliore e tu hai preso la via giusta .
    con affetto ciao Manola

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    1. Grazie Manola, spero che tu abbia ragione.
      Un bacio con l'affetto immutato di sempre

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  4. bellissima costy ...davvero sembra una fiaba ora ....ma se guardi al passato no ...vivevano cosi....con 2 cose in croce ma più uniti di ora che si ha tutto ....legati solo dall'amore ...cosa rara e difficile ora quando per il minimo litigio si separano e si dividono ....se non ti spiace oggi quando rientrano i miei ragazzi da scuola torno e gliela faccio leggere ....un bacio e buona giornata

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    1. ma certo Barbara che tu la legga ai tuoi ragazzi è un onore per me..grazie.
      un bacio

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  5. Ciao Costy, ... non sembra nemmeno vero questo tuo racconto.
    Eppure si viveva così. Quando sono nata io eravamo tutti in uno stanzone grande con delle lenzuola che facevano da divisorio... Poi siamo andati a stare in una casa normale (1960). Le parole di Barbara le condivido. Buona giornata cara amica. Baci, a presto.
    Ale

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    1. Beh! Ale, ho riportato fedelmente ciò che i è stato raccontato...certo come in tutti i ricordi forse ci si ricama su e trattandosi di una giovane probabilmente nella memoria non essendo mai invecchiata è rimasta un mito come quello dei famosi attori di Hollywood.
      Io me li sono immaginati mille volte grazie a questi piccoli racconti ed è come se le vedessi davvero.
      Ciao Ale a presto

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  6. Ogni storia ha del sensazionale...proprio perchè "unica"
    Ciao Costy
    Buona serata

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    1. E' sempre un piacere ritrovarti qui Pino..grazie per le tue parole.
      Dolce notte ^_^

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  7. Costy, sai raccontare bene ed essere semplicemente speciale per tutto ciò che fai, io sono sicuro che i tuoi nonni ti sapranno guidare, fra tutti i nonni ho conosciuto solo la madre di mio padre che visse fino a novantotto anni, e ciò che riescono a lasciarci in termine di patrimonio culturale, è un tesoro ineguagliabile, beati coloro che riescono ad apprendere arti e mestieri dai nonni, io invidia non ne ho, e non so capire perchè invidiare, ho avuto l'insegnamento dai miei di pregare e desiderare il bene per i vicini, diceva così mia madre; Vicino mio abbi il bene che del tuo bene,l'odore a me viene!
    Auguri a tutti i nonni e tanta felicità a te.
    gaetano

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    1. Grazie Gaetano, concordo in tutto ^_^
      Felicità anche a te
      Costy

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  8. Ciao anche io scrivo favole racconti e filastrocche per bambini mi iscrivo al tuo blog.
    Se vuoi vieni a visitare il mio ciao!

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    1. Ciao Alessio..
      per la verità non è una favola anche se può sembrarlo.

      Grazie per il tuo passaggio, credo che non sia un caso..ma il destino ^_^ ho visto che scrivi canzoni..ho cominciato anche io da poco...
      Spero che potremmo scambiarci consigli ed opinioni

      a presto

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