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lunedì 16 maggio 2011

Tristezza

Tristezza mi ammanta,
nel buio della più nera notte .
Lontano il giorno
del soave risveglio
lontano il primo timido volo
il bacio al sapor di nettare e miele.
Lontani i giochi di destrezza a pelo d’acqua
e le danze ad ali chiuse
sulle spighe del dorato grano,
ove, immobile lasciavo al  vento,
il dolce cullarmi in onde terrestri;
lontani gli sguardi indiscreti
dei mille poeti che tesson le lodi
alle ali spiegate in delicati voli;
lontani i tepori di quei raggi di sole
riflessi dorati nei vivaci colori.
Stanotte, né luna, né stelle stanno a guardare,
lo strazio mortale mi avvolge.
Giacciono qui, tra tele di ragno ed ispidi rovi
 lacere e sporche le mie ali trafitte.
Oh! Giungi presto, dea della morte!
Sii meschina e crudele,
rapida e indolore.
Che io mi cibi del tuo nero terrore
Che io mi culli tra le tue fredde braccia
Che io esali al vento l'ultimo respiro…
Lascio gli occhi cadere nel sonno senza luce
perché presto ritrovi la mia pace.

Costy©29novembre2010

2 commenti:

  1. Dovrebbe volare verso nuovi lidi la dolce Farfalla...non fermarsi ad accettare il triste presente....come ogni Anima anela un pò di pace qui in terra...Essa , se vorrà ,lo troverà un nuovo Fiore dal quale attingere linfa.
    Dolci amari questi versi Costy , ma bellissimi davvero..sereno giorno a Te..
    Dandelìon

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  2. grazie Dandelion ... sereno giorno a Te

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