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lunedì 9 maggio 2011

SOGNI RIFLESSI


Ore 20… la cena è quasi in tavola..pochi istanti ancora da attendere …  lui sta tornando.

Una donna allegramente ha preparato con amore il suo piatto preferito, melanzane alla parmigiana, aspetta impaziente di abbracciarlo dopo una giornata di lavoro.
Il profumo del pane scaldato in forno e delle pietanze ha riempito tutta la casa.. è odore di buono di amore per le cose e per l’amato.
Eccolo … i fari dell’auto nel vialetto, illuminano la porta basculante verde bottiglia, così come si illuminano gli occhi verdi di lei, che si sistema i capelli e il piccolo grembiulino rosa … un ultimo sguardo ai dettagli di quella tavola imbandita di pochi semplici cose, ma al loro giusto posto …
Lei apre subito la porta, gli va incontro, quasi volesse col suo sorriso alleggerirgli la giornata, gli prende la borsa pronunciando le parole di sempre: “ciao amore … stanco?”
Lui la bacia teneramente sulla guancia sospirando, quasi non riesce a pronunciar parola.. entrano in salotto, lei porta in studio la borsa mentre lui si lascia cadere sulla poltrona di pelle blu che l’accoglie come in un abbraccio..
“amore… e stata una giornataccia? vedo che sei particolarmente stanco stasera…” gli dice lei ogni sera da circa una settimana.
“Si, tesoro, oggi non riesco a muovere un dito … non so come sia riuscito a guidare fino a casa..giuro che se mi fermo un attimo crollo … non si può lavorare a questi ritmi..è disumano” dice lui con una voce strozzata a tratti da qualche sbadiglio.
Lei l’accarezza il viso, vorrebbe con quel semplice gesto annullare tutta la sua stanchezza, ma sa che è impossibile. Allora tenta, cambiando discorso, di alleggerire un po’ la serata … “sai tesoro ti sei accorto che ho preparato il tuo piatto preferito? … che dici ti preparo qualcosa prima di metterci a tavola? Vuoi un caffè, un aperitivo..vuoi fare una doccia un bagno rilassante? Dimmi..cosa desideri?”
Lui la guarda, in silenzio contemplativo..la vede ogni giorno sempre uguale..sempre bella nonostante gli anni che passano … nulla è mutato da vent’anni nel suo cuore;
 non proferisce parola in quell’attimo d’incanto, soffuso da una piccola lampada a luce gialla che crea un ambiente caldo e accogliente.
Poi la prende per il polso, la tira verso di se facendola sedere sulle ginocchia, la mano tra i capelli e lo sguardo perso nei suoi occhi e pronuncia tre semplici parole … “io, voglio te”
E la cena si fredda nonostante il calore sprigionato in quella stanza …


Non sono, secondo voi, le parole più belle che un uomo possa dire alla sua amata? Il regalo più gradito nonostante la stanchezza … nonostante l’età che avanza, nonostante i nostri egoismi personali che ci prendono senza lasciarci respirare?
Questo è il mio modo di vedere la vita … 

2 commenti:

  1. Bellissimo racconto/vissuto Costy...sembra di essere in quella stanza, lì in disparte ad osservare la scena senza far rumore per non spezzare il momento. Quelle tre parole ti portano in Paradiso...buon inizio di settimana..
    Dandelìon

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  2. Dandelion, grazie perché sei davvero dolce a passare a leggermi..
    E' un sogno che la vita frenetica di oggi ci impedisce di far diventare realtà

    Costy :)

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